Scheda malattia
Linfoma di Hodgkin a prevalenza linfocitaria (NLPHL)
EPIDEMIOLOGIA E CLASSIFICAZIONE
- Il NLPHL è un sottotipo raro di Linfoma di Hodgkin (HL), CD20 positivo, rappresenta circa il 5-10% dei casi totali.
- Si distingue dalla forma classica (LHc) per l’assenza delle cellule di Hodgkin e di Reed-Sternberg (HRS) e la presenza di cellule maligne L&H (linfocitarie/istiocitiche).
QUADRO CLINICO
- Tipicamente si presenta con un decorso indolente, caratterizzato da remissioni spontanee e frequenti ricadute tardive.
- La prognosi è generalmente favorevole, con bassi tassi di mortalità.
- Sintomi comuni all’esordio: ingrossamento linfonodale indolore, solitamente al collo (70% dei casi), ma anche a livello ascellare o inguinale.
- Il coinvolgimento linfonodale sottodiaframmatico è raro.
TRATTAMENTO
- Le opzioni terapeutiche variano a seconda dello stadio della malattia:
- Stadi precoci (I-II):
- Approccio “watch and wait”: monitoraggio attento senza trattamento immediato, con intervento solo in caso di progressione.
- Radioterapia: da sola o in combinazione con chemioterapia.
- Chemioterapia: in monoterapia o in combinazione con rituximab (anticorpo anti-CD20).
- Stadi avanzati (III-IV):
- Regimi chemioterapici simili a quelli utilizzati per il linfoma di Hodgkin classico (cHL).
- Stadi precoci (I-II):
PROGNOSI
- La prognosi per i pazienti con NLPHL in stadio precoce è eccellente, con una sopravvivenza globale (OS) superiore al 90%, anche con la sola radioterapia.
- Per i pazienti con malattia in stadio avanzato, la prognosi è più severa e il trattamento è simile a quello del cHL.
NOTE AGGIUNTIVE
- La maggior parte dei pazienti con NLPHL in stadio precoce può essere curata con successo.
- Sono disponibili diverse opzioni di trattamento per il NLPHL, con la scelta che viene individualizzata in base allo stadio della malattia e alle caratteristiche del paziente.