Il Maestro di tanti

“Sono trascorsi due mesi dall’incidente del Prof Giangaspero e, a ripensarci, una Persona così intellettualmente e umanamente dotata, e profondamente Libera come il Prof Giangaspero, non avrebbe mai potuto lasciarci se non in un modo inaspettato e tragicamente irrimediabile.

Il prof Giangaspero è sempre stato così: il vero Maestro, capace di intuizioni uniche, ma anche di raccogliere le nostre idee e le nostre piccole istanze di clinici. Ci spiegava, senza mai spazientirsi, perché le malattie, in particolare i tumori del sistema nervoso centrale, erano così e non diverse, provocavano guai nel cervello dei nostri bambini, talvolta potevano essere guarite, e altre volte solo descritte e classificate con accuratezza, ma avrebbero avuto una straordinaria aggressività. Come noi voleva conoscere di più e meglio, fare ordine, non solo con la giusta ambizione dello scienziato, ma anche con la caparbietà un po’ irrazionale di noi clinici che per tutti vorremmo la cura e la guarigione.

Sapeva infatti entrare nel contesto clinico e nelle conoscenze di ognuno di noi pediatri oncologi con raffinata attenzione, senza giudicarci per la nostra ignoranza e per le nostre domande, talvolta stonate e spesso troppo insistenti. Non c’era modo di concludere una conversazione o un incontro anche breve con Felice senza avere imparato qualcosa.

Se concedeva la Sua amicizia era anche in questo campo sorprendente e pieno di premure: comunicava le Sue passioni e si interessava a quelle altrui, era spiritoso e amava ridere. Era colto anche nelle emozioni e sinceramente curioso dell’interlocutore. Non c’era occasione scientifica in cui non proponesse anche un incontro amichevole: una mostra che si poteva visitare, un quartiere interessante dove passeggiare, un libro o un film da condividere e di cui discutere.

I Suoi spazi culturali e di amicizia erano il mondo: inutile elencare qui i Suoi contributi fondamentali e le pietre miliari da Lui poste a patrimonio della Neurologia e della Neuro-oncologia: per fortuna i Suoi scritti parleranno ancora a lungo a noi e a tutti colleghi internazionali.

Non vado oltre, ma so che tutti avranno sempre nel cuore e negli occhi il Suo meraviglioso sorriso, le Sue lezioni, i Suoi interventi, la Sua capacità di conciliare posizioni estreme in una armonia fertile per la conoscenza.

Ciao Felice”