Questa impostazione negli anni ’70 era notevolmente originale, se confrontata con gli altri paesi europei. Con la nascita dell’AIEIP prima, e dell’AIEOP, il programma LLA ebbe un progressivo, costante sviluppo attraverso una lunga serie di protocolli. Per alcuni anni noi pediatri ottenemmo la collaborazione degli ematologi dell’adulto. Ricordiamo Polli e, in particolare Mandelli, Marmont, ai quali esprimiamo la riconoscenza per averci sostenuti come pediatri ematologi. Progressivamente il protocollo LLA venne gestito in modo sempre più autonomo dai pediatri ematologi, dimostrando eccellenti capacità organizzative, di elaborazione di protocolli di ricerca clinica.
Guido Paolucci coordina i protocolli ALL ’74, ’79, ’81, ’85, ’87 impostati secondo gli schemi terapeutici derivati dagli U.S.A. in particolare da S.Jude Children Research Hospital e dal gruppo cooperativo CCG. A partire dal 1988 il coordinamento venne affidato a G.Masera e si iniziò una proficua collaborazione con il gruppo tedesco-austriaco BFM. Dopo il primo protocollo LLA 88, analogo a quello in atto nel BFM, con alcune modifiche in base alla nostra precedente esperienza ed al livello organizzativo dei centri italiani, entrammo a far parte dell’International BFM Study Group, coordinato da H.Riehm dal 1988 al 1992, da G.Masera dal 1993 al 2001 e successivamente da M.Schrappe. Inizialmente i paesi partecipanti erano costituiti da Italia, Germania, Austria, Olanda, Belgio e Francia.
Negli anni successivi altri paesi aderirono all’I-BFM-SG fino a superare il numero di 30. Dal protocollo 1991 iniziò una collaborazione internazionale con protocolli che pur utilizzando l’impostazione del protocollo BFM se ne differenziano per alcune componenti che costituivano gli elementi di ricerca con la applicazione di randomizzazioni. Negli anni ’90 venne organizzato a Bologna presso il CINECA il centro dati che offrì un importante strumento per gli studi internazionali. Si andò organizzando la diagnostica centralizzata a Padova (G.Basso) per conferma citomorfologica, citogenetica e, per lo studio della malattia residua minima con il laboratorio di Monza (A.Biondi).
Il Centro di Monza, (M.G.Valsecchi) ha costituito il centro di statistica nazionale già a partire dal 1988. Dal protocollo LLA 2000 si realizzò una stretta interazione con il gruppo BFM, applicando un protocollo molto simile, con piccole differenze che, peraltro, hanno consentito un utile confronto. Dal 2009 inizierà un protocollo del tutto identico, coordinato da V.Conter per l’AIEOP, e con la partecipazione di Germania, Austria, Svizzera, Repubblica Ceca, Israele e un centro in Australia. Oltre ai numerosi contributi scientifici pubblicati su qualificate riviste internazionali, fondamentale è stato il miglioramento della sopravvivenza globale che in Italia ha raggiunto nel protocollo ALL 2000 la sopravvivenza a 5 anni nell’88% dei casi