Il ricordo del Prof. Tura

Nella mia vita, ho avuto la fortuna di conoscere tante figure che, a buon diritto, possono essere definite dei “giganti” nel loro ambito professionale. Ma, personalmente, non ho esitazione nel dire che Sante Tura, scomparso la scorsa notte, era “il gigante”. Issarsi sulle sue spalle per guardare il futuro diventava naturale, tanta era la sua capacità di cogliere gli aspetti più innovativi nella diagnosi e nella terapia delle malattie ematologiche e d’indicarne la rilevanza per la cura dei malati.

Quello che maggiormente colpiva del Professor Tura era la sua insaziabile curiosità, coniugata al desiderio instancabile di confrontarsi con il nuovo, andando sempre un pochino oltre il limite da cui ci si era mossi. Sante Tura ti guardava con quegli occhi penetranti, ti parlava con la sua voce calda e con la sua innata capacità empatica, stimolando “pensieri lunghi” di prospettiva e di visione, senza che mai si avesse la percezione che volesse marcare una distanza che pure avrebbe potuto esserci stante il suo straordinario valore.

Se oggi l’ematologia italiana è internazionalmente riconosciuta come una delle più qualificate al mondo, lo si deve anche al Professor Tura, appassionato Scienziato, grande Maestro e Clinico di unica capacità, sempre attento al malato e alle sue fragilità.

All’ematologia pediatrica riservava attenzione e considerazione, riconoscendone il ruolo e incentivando il raggiungimento di sempre più ambiziosi traguardi.

Da oggi, il nostro mondo ematologico è più povero senza Sante Tura. A noi il compito di onorarne la memoria.

Prof. Franco Locatelli